Il Consorzio
Il Territorio
Al km.14 della via Casilina, poche centinaia di metri dopo il bivio di Tor Vergata, arriviamo alla Piazzetta di Torre Gaia.
Il terreno circostante è ondeggiante, con i solchi di origine pluviale ed avvallamenti prodottosi nei millenni, presenta un dislivello che va da 40 minimo ad un massimo di 173 metri sul livello del mare. Il sottosuolo è in gran parte tufaceo, come il resto della campagna intorno.
Situato nella parte centrale del Municipio VIII è collegato bene (c’è un capolinea Atac a Grotte Celoni) con i dintorni ed il Centro (il trenino della metro passa frequentemente). È circondato da ampi spazi verdi, situati intorno al Policlinico Tor Vergata e nel Campus Universitario.
La Storia
Il territorio è quello dell’Ager Pupiniensis, che prendeva il nome dalla antica tribù Pupinia che si estendeva come zona fin sotto Tuscolo. Esso è stato abitato in età pre-romana da popolazioni, quasi certamente, prisco-latine. Queste si erano fuse poi con tribù etrusche che nel VIII/VII secolo a.C., dopo aver attraversato il Tevere, avevano occupato Roma e si erano insediate nelle campagne intorno. Esse non erano poi molto fertili, anzi Varrone nel De Re Rustica, lib.I, cap.VIII ce le descrive piuttosto malsane e coperte di muschio. Nel 509 a.C. si ha la cacciata dei Tarquini e la creazione della Repubblica di Roma.
Questa, nella sua espansione nei dintorni, passa con il suo esercito in questa zona e batte al lago Regillo (attuale Pantano Borghese o immediate vicinanze) la Lega Latina delle città di Tuscolo, Ariccia, Lanuvio, Laurento, Cori, Tivoli, Pomezia, Ardea. Proprietari famosi si sono avvicendati in questa zona. Attilio Regolo nel 256 a.C., Fabio Massimo il Temporeggiatore nel 217 a.C. (aveva una proprietà che vendette per poter riscattare alcuni prigionieri di Annibale). Anche Pompeo ha avuto un fondo, quello di Pompeo[1], ad est del Fosso di Tor Bella Monaca. Nel periodo repubblicano e imperiale l’agro romano è influenzato dalle vicende storiche di Roma. Un forte sviluppo residenziale della zona si ha soprattutto nei secoli I e II d.C. (ma che continua nei secoli III e IV), come testimoniano i numerosissimi bolli laterizi datati in questo periodo ed i resti di antiche ville romane, tombe, sarcofagi, cisterne, statue, lucerne e reperti di ogni tipo che sono stati trovati in questa zona e nelle vicinanze[2].
Le invasioni barbariche del 410 (i Visigoti saccheggiano Roma) e soprattutto del 456 (fatta dai Vandali) convinsero i residenti ad abbandonare le campagne.
Nei secoli successivi questa parte di territorio segue le vicissitudini della campagna romana e della tenuta di Torrenova, di cui entra a far parte nel 1400. Esso si è comunque sviluppato soltanto negli ultimi decenni.
La deposizione di Romolo Augustolo nel 476, da parte di Odoacre(434-493), ex ufficiale della guardia imperiale, segna la fine dell’Impero Romano di Occidente.
Le popolazioni abbandonate a sé stesse trovano nella Chiesa un solido punto di riferimento, non soltanto spirituale, ma anche materiale. Di conseguenza, per la situazione che si era creata, più che per la volontà di potere, la Chiesa si trovò a gestire molta parte del territorio dell’ex impero. Ne acquisisce le proprietà attraverso varie donazioni ed inizia ad amministrarle dividendole in 6 parti (come già lo erano all’epoca imperiale). La nostra zona faceva parte del Patrimonio Labicano, come si rileva già ai tempi di Papa Pelagio I (556-561). Con la creazione da parte della Chiesa delle Domuscultae di Papa Zaccaria (741-752) la zona si sviluppa di nuovo.
Nella seconda metà del XI° secolo, con la devastazione delle campagne fatta dall’imperatore tedesco Enrico IV (1050-1106) durante il papato di S.Gregorio VII (1703-1085)[3], si ha di nuovo l’abbandono delle campagne. Il mancato drenaggio del suolo portò all’incremento della malaria (in parte già presente). Questa sarà debellata soltanto nei primi decenni del ‘900.
Nel 1764 viene ristrutturata ed eletta a Parrocchia la chiesa dei SS. Marcellino e Pietro a Tor Pignattara, sotto la cui giurisdizione passò questo territorio. Successivamente la competenza andò alla nuova Parrocchia di San Felice da Cantalice, creata a Centocelle il 20.03.1935. Nel 1933 viene ricostruito all’altezza del 14 km. della via Casilina il Convento delle Suore Francescane, con annessa Cappella, mentre nel novembre del 1947 apre anche la casa della Congregazione delle Suore Angeliche.
La Nascita del Consorzio di Torre Gaia
Dopo un paio di anni dalla sua costituzione la Società per la bonifica di Torrenova inizia la vendita del territorio ed il sig. Augusto Consolini il 16.05.1923 compra un terreno (l’unità Livia, comprendente anche la futura Torre Gaia) che va da via Grotte Celoni (dal nome del precettore dei figli di Settimio Severo, Lucio Fabio Cilone) al fosso della Torre, situato oltre il Papillo[4].
Il 28.12.1928 la Società Anonima Imprese Agricole (S.A.I.A.) compra da A. Consolini una parte della sua proprietà per costruirvi delle abitazioni rurali. Il terreno viene lottizzato e venduto. Nel 1930 vengono fatte le prime ville, dalla Casilina fino all’attuale Piazza Pupinia (prende il nome da un’antica tribù locale). Una di esse ha una torretta e ciò suggerisce all’ing. Senni (uno dei costruttori) il toponimo di Torre Gaia al nuovo agglomerato di case. In questa villa, nel 1933, arriveranno le suore francescane Alcanterine che cureranno un orfanotrofio ed apriranno le prime scuole della zona.
Il 31.05.1932 il Ministro Agricoltura e Foreste costituisce la nuova borgata con decreto n°3843, mentre il Governatore di Roma la riconoscesse il 9.12.1932.
Una festa nella cappella delle suore francescane il 4 ottobre 1934, onora l’anniversario di S.Francesco e festeggia la nascita di Torre Gaia. Tutti i proprietari della nuova borgata si raggruppano ed il 28.12.1935 costituiscono il Consorzio di Miglioramento Fondiario di Torre Gaia che, nel suo statuto, recepisce anche una convenzione urbanistica con il Governatore di Roma.
Il Consorzio viene riconosciuto con il D.R. 8.04.1937. La durata del Consorzio, con sede in via di Torre Gaia 19, fu stabilita in 50 anni rinnovabili. La delibera di rinnovo è stata fatta il 23.11.1984.
Nel novembre 1947 apre, in via di Valle Alessandra (toponimo che ricorda il terreno locale attraversato dall’acquedotto Alessandrino) anche la casa della Congregazione delle suore Angeliche di San Paolo.
Resti della Via Labicana[4] Zona abitata confinante a Nord di Torre Gaia.
Estratto da:” Itinerari religioso culturali nel territorio del municipio delle torri.”
di Angelo Della Rocca.
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